LA STORIA

FRANCESCO E AGNESE

Dopo i primi due grandi traguardi, l’Opera Terza.
Il primo passo per realizzare il proprio sogno è definirlo e crederci. È quello che è successo ad Agnese e Francesco: un sogno che è partito da molto lontano e che ha dovuto preparare due atti prima di andare in scena con il terzo! Il loro primo ristorante, “Valle dei mulini”, aperto nel 1992, era immerso nella natura di un paesino a Valle di Sopra, nel comune di Lusiana. Condotto per ben 16 anni, ha fatto scoprire sin da subito le nuove frontiere culinarie agli abitanti del territorio portando ad Agnese e Francesco un grande primo passo. Si sono successivamente spostati in collina, a Grumolo Pedemonte, gestendo il ristorante “Villa Bassi” per 8 anni, portando a una rinascita del locale. Tuttavia il loro sogno, quello di aprire un locale di proprietà, stava proseguendo, fu così che nel 2012 aprirono finalmente “Opera Terza”, dove misero in scena tutti i loro insegnamenti imparati nel corso degli anni di esperienza. Opera Terza, il frutto di 25 anni di esperienza, nasce a Zanè tra la tranquillità della campagna, un ristorante raccolto e accogliente in un elegante contesto ristrutturato, dove ci si può scaldare davanti al calore del caminetto d’inverno, oppure rilassare all’aperto in giardino durante una serata estiva. Un locale curato, elegante, il quale grazie alla decennale esperienza di Francesco e Agnese, vi farà subito sentire a casa. La sala superiore può accogliere 30/40 posti a sedere, mentre una stanza inferiore più intima, circa 20 posti, un locale, nel complesso, raccolto dove la qualità viene prima della quantità.
Francesco propone menù che seguono l’avvicendarsi delle stagioni, un ritmo scandito dalla natura e che viene cambiato costantemente. Il menù proposto è prevalentemente di terra con l’obiettivo di valorizzare il territorio e di quello che ci offre. Una cucina che richiama i sapori tradizionali del territorio, i quali vengono reinterpretati e arricchiti da gusti e accostamenti nuovi, senza dimenticare e tradire l’origine del piatto. Opera Terza si presta per una cena romantica, per un pranzo di lavoro o un pranzo per la propria cerimonia. Per ciascuna di queste occasioni Agnese e Francesco sapranno rendere speciale ogni momento. Mentre Francesco pensa alla cucina, Agnese si occupa dei vini, curando una selezione di ben 200 etichette, dove troviamo i vini territoriali ma anche nuovi sapori e prodotti provenienti da vitigni internazionali, per abbinare al meglio ai piatti.
E ora che Opera Terza è in scena… il sipario non verrà più calato, vieni a goderti lo spettacolo!

DICONO DI NOI

Come non bastasse, sono tre anche i principi cui Francesco Dal Santo in cucina e la moglie Agnese in sala si ispirano nel loro lavoro: tempo, tradizione e tecnica. Nei piatti il cuoco dimostra capacità ma anche brillantezza. Svolge un interessante lavoro di ricerca. Pubblichiamo una recensione di Antonio Di Lorenzo tratta dalla Guida Venezie a Tavola 2023

Il tre è un numero particolare che custodisce molti segreti. A parte i significati religiosi è interessante ricordare che per Pitagora il tre era un numero perfetto in quanto sintesi di pari e dispari. Il massimo, insomma. E chi vuole scavare un po’ di più scoprirà che, nella teoria dei numeri, il tre rappresenta la superficie. Facile trovare assonanze gastronomiche con la superficie dei tavoli. E se un locale si richiama al tre nel nome vorrà dire che ha sane ambizioni di rappresentare un punto avanzato nella vita professionale di un cuoco.

Nella loro storia, che dura da 35 anni, questo locale in piena campagna (non preoccupatevi se il navigatore vi porta su una strada sterrata) è finalmente la realizzazione di un sogno per i titolari: dopo due locali in gestione, a Lusiana e a Grumolo Pedemonte, finalmente uno di proprietà. E, come non bastasse, sono tre anche i principi cui Francesco Dal Santo in cucina e la moglie Agnese in sala si ispirano nel loro lavoro: tempo, tradizione e tecnica. Nei piatti il cuoco dimostra capacità ma anche brillantezza. Svolge un interessante lavoro di ricerca, condotto con intelligenza e mano sicura, che si trasforma in un menu vario e interessante. Molti i sapori locali ma anche pesce, come una squisita tartara di ricciola impreziosita dal lime o un salmone con guanciale di Sauris. E poi bigoli, d’inverno al broccolo fiolaro; gli gnocchi di patate viola; il cervo all’anice stellato e il controfiletto di pata negra. La carta dei vini punta sul territorio e l’Italia ma non manca lo champagne. Menu degustazione a 39 euro, alla carta 50.